Mi capita spesso parlando con persone non del settore di apprendere che il trader viene visto spesso o come uno speculatore senza scrupoli con le bretelle da yuppie alla Gordon Gekko, oppure per un pazzo temerario che affronta un mestiere pieno di rischi e senza sicurezza alcuna.
Sin dalla nascita e per naturale istinto di conservazione tendiamo ad identificare una zona di comfort, basata ovviamente sulle credenze ed i valori che inizieranno ad influenzarci individualmente sin dalla nascita e che, nel corso degli anni, sarà un po’ la nostra “guida” emotiva nell’indicarci quando possiamo stare sicuri e quando no.
Quindi il concetto di sicurezza, non può di fatto esistere in natura in quanto esclusivamente stato mentale.
Può essere avvertita, a torto o ragione, ma come concetto è assolutamente astratto. Pensiamo ad un lavoratore dipendente di una banca, a titolo di esempio, che si ritrova senza lavoro per un ridimensionamento aziendale ( esempio attualissimo nonostante impensabile anni fa ), il fatto di lavorare in banca gli permetteva di percepire sicurezza ma di fatto un rischio sistemico l’ha sempre avuto.
Pensiamo invece ora ad un imprenditore di successo, non ha garanzia di uno stipendio fisso a fine mese, ma se consideriamo tutta l’esperienza che lo ha portato fin lì, il suo network di collaboratori e clienti, è molto difficile che possa rimanere con il “culo per terra” da un giorno all’altro. E anche qualora dovesse accadere potrà facilmente riutilizzare questa esperienza per reinventarsi.
Vero, probabilmente questo concetto è completamente controintuitivo rispetto ai paradigmi standard che ci sono stati raccontati da sempre, anche sul trading.
Il trading è un mestiere pieno di rischi, se non li sai GESTIRE. Allo stesso tempo, il divenire abile a gestire e controllare il rischio può diventare la tua più grande SICUREZZA.
Ma come si può controllare il rischio? Si, con il Money Management e con lo Stop Loss che indubbiamente sono strumenti imprescindibili per un trader di successo, ma questo lo hai già sentito tante volte.
Quello che invece non hai probabilmente mai sentito è di pensare il rischio in termini QUALITATIVI e non quantitativi.
Ovvero, questo rischio QUANDO decido di correrlo? E in tal caso a fronte di che opportunità?
Un rischio qualitativo è un rischio che VALE la pena di essere corso. Questo nel trading accade quando identifichiamo una situazione che ci dà un vantaggio rispetto al mercato.
Poi, se per qualsiasi ragione, questo vantaggio non si concretizza, possiamo controllare questo rischio anche in termini quantitativi, cercando di minimizzarlo il più possibile facendo quindi sì che sia perfettamente innocuo per la nostra attività.
Abbiamo quindi individuato due categorie distinte di “reti di protezione”.
Sopra vedi il riassunto di una mia sessione di trading, precisamente dello scorso Mercoledi 24 Aprile. E’ una sessione piuttosto particolare che ho voluto prendere come esempio perchè nonostante fosse una giornata tecnicamente piuttosto difficile non ho accusato alcuno stop loss.
Bada bene, questa non è la normalità, stop loss ci saranno SEMPRE nella quotidianità di un trader e anzi ti dirò, DEVONO esserci, perchè significa che lo stai usando e quindi limitando le tue perdite.
Però se a monte riesci a gestire bene questo rischio allocandolo in situazioni DAVVERO potenzialmente profittevoli allora ecco che il termine “rischio” perde tutta la sua accezione “minacciosa”.
Rischio ed opportunità vanno infatti spesso a braccetto. Sopra ti ho parlato di zona di comfort, le opportunità migliori sono tutte al di fuori di questa zona. Il rischio risiede nell’atto di uscire da questa zona. Ma pensaci un attimo, anche rimanere in tale zona non comporta di fatto il rischio di perdere delle opportunità? E questo vale in ogni ambito, nel lavoro, nelle amicizie, nelle relazioni.
Del resto saper rischiare è una vera e propria arte…
Ti auguro un buon inizio settimana!
Edoardo
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